Le previsioni per l'economia italiana sono tutt'altro che rosee.Ma questo bene o male tutti lo sappiamo, nonostante i miseri tentativi della nostra classe dirigente di infondere un insano atteggiamento ottimistico-iperconsumista.
Vorrei comunque fare il punto della situazione, dati alla mano (o al mouse).
Innanzitutto vorrei chiedere ai responsabili di politica economica il perché sono stati così miopi di fronte ad una crisi tanto evidente.
Ci possono essere due ragioni plausibili.
1) potrebbe essere che, in un sistema capitalista, i governi ammettono che una crisi finanziaria esiste solo quando è scoppiata la grande bolla, ossia quando non ci sono più interessi economico-politici dietro e quando non possono più negare un fatto tanto evidente.
Questo atteggiamento porta a non investire sulla prevenzione dei problemi, come sarebbe saggio fare, ma i problemi vengono risolti troppo tardivamente e malamente.
Lo dimostra non solo questa crisi economico-finanziaria, ma anche il terremoto in Abruzzo.
2) potrebbe anche essere che alcuni gruppi economico-politici possano speculare, direttamente o indirettamente sulle bolle finanziarie per guadagnarci, oppure per difendere i propri interessi per cercare di spostare altrove un ipotetico onere di aggiustamento.
Dalle previsioni economiche di primavera messe a punto dalla Commissione Europea il PIL italiano nel 2009 scenderà di 4,4 punti percentuali, per poi risalire intorno al 0,1% nel 2010.
Ma quel che è peggio è che il debito pubblico in rapporto al Pil è elevato e crescente: secondo Bruxelles si attesterà al 4,5% quest'anno e al 4,8% nel 2010.
Alemanno infatti ha dichiarato (ma la pagina è stranamente cancellata) che il disavanzo totale risulta circa 8,6 miliardi di euro.
Molto al di sopra del limite del Patto di stabilità del Trattato di Maastricht.
Ora quello che la maggior parte delle persone comuni non sanno, ci sono 3 modi attraverso cui il governo può stabilizzare o addirittura ridurre un elevato debito pubblico:
1) generare avanzi primari; tagliando le spese e gli investimenti, oppure aumentare le imposte.
2) ricorrere al finanziamento monetario della banca centrale;
3) ripudiare il debito pubblico.
Per quanto riguarda la prima ipotesi, il nostro Governo sta ancora tagliando i pochi fondi alla Pubblica Amministrazione, alla Pubblica Istruzione e ai Servizi quali Polizia e Carabinieri.
Inoltre, nonostante le imposte sia in continua crescita, il Governo non può ulteriormente alzarle per ovvi motivi (ma sa mascherare bene l'aumento).
Tuttavia, nel nostro paese degli sprechi, non bastano queste misure, perché alcune classi devono preservare sempre ed a ogni costo i propri privilegi economico-politici.
Non resta che RIPUDIARE il debito pubblico. Questo significa una rottura NETTA del rapporto di fiducia tra il governo ed i cittadini, i quali non sarebbero più disposti a sottoscrivere ulteriore debito pubblico (o quantomeno non glielo lascerebbero più fare).
Ma questo governo sarà in grado di fare questa scelta coraggiosa? Io non credo.
Non ci resta altro che vedere quanto ci trascineremo in questa situazione disastrosa.
Buona giornata a tutti.